I seguenti appunti vertono sul discorso “La verità è una terra senza vie” tenuto da Jiddu Krishnamurti (1895-1986) nel Campo di Ommen il 3 agosto 1929. In quel contesto Krishnamurti affrontò la questione dello scioglimento dell’Ordine della Stella, esponendo la sua incomparabile ed eccezionale prospettiva sulla ricerca della verità e la libertà spirituale. Egli affermò che la verità non può essere raggiunta attraverso organizzazioni, religioni o sette, sottolineando la necessità di un percorso individuale verso la scoperta soggettiva della verità assoluta e incondizionata. Krishnamurti si distingue per la sua volontà di liberare l’individuo da ogni forma di condizionamento e dogmatismo, respingendo l’idea di formare nuove organizzazioni spirituali. Questo estratto riflette il suo profondo impegno per la libertà dell’uomo e la ricerca della verità senza vincoli. Premettiamo, innanzitutto, un breve riepilogo:
“Scioglimento dell’Ordine della Stella: Krishnamurti discute la necessità di sciogliere l’Ordine della Stella, sottolineando che la verità non può essere raggiunta tramite organizzazioni, religioni o sette. Percorso Individuale: enfatizza l’importanza di un viaggio personale e individuale verso la scoperta della verità assoluta, libera da condizionamenti e dogmatismi. Libertà dell’Individuo: il suo obiettivo principale è liberare l’individuo da tutte le gabbie e paure, respingendo l’idea di creare nuove organizzazioni spirituali. Ricerca della Verità: invita a cercare la verità attraverso l’ascesi personale, piuttosto che affidarsi a organizzazioni o autorità esterne. Questo estratto riflette il profondo impegno di Krishnamurti per la libertà e la ricerca individuale della verità.”
«Questa mattina dobbiamo discutere lo scioglimento dell’Ordine della Stella. Molti ne saranno felici, altri invece si sentiranno tristi. Ma non si tratta di una questione di felicità o tristezza, perché è inevitabile, come sto per chiarire … Io proclamo che la Verità è una terra senza vie e non ci si può avvicinare con una via qualsiasi, con una religione, con una setta. È il mio punto di vista e vi aderisco assolutamente e incondizionatamente. La Verità, essendo senza limiti, incondizionata, inaccostabile seguendo una via qualunque, non si può organizzare; e un’organizzazione non si dovrebbe formare per guidare o costringere la gente a seguire una determinata via. Se voi vi rendete subito conto di questo, poi vi sembrerà decisamente impossibile organizzare una fede. Una fede è un fatto puramente individuale e voi non potete e non dovete organizzarla. Se lo fate, la fede tende a morire, a cristallizzarsi; tende a diventare un credo, una setta, una religione, da imporre dogmaticamente agli altri.
E questo in tutto il mondo tutti chi più chi meno stanno tentando di fare. La Verità viene svilita, deprezzata a livello di hobby per chi è debole, per chi solo momentaneamente è infelice. La Verità non si può deprezzare a livelli infimi, ma ogni individuo deve sforzarsi di raggiungerla con l’ascesi. Non si può schiacciare la vetta del monte sul fondovalle …
E questa è la prima ragione, dal mio punto di vista, per sciogliere l’Ordine della Stella. Nonostante questo, sono sicuro che formerete probabilmente altri Ordini, che continuerete a far parte di altre organizzazioni alla ricerca della Verità. Io non voglio far parte di un’organizzazione di tipo spirituale; cercate di capirlo per favore…
Se si crea un’organizzazione a questo scopo, questa diventa un puntello, una debolezza, un legame, e l’individuo ne viene handicappato e impedito nella sua volontà di crescere, di raggiungere la sua identità, che consiste proprio nella scoperta personale, fatta con le proprie forze, di quella Verità assoluta e incondizionata. E questa è un’altra ragione per cui ho deciso, trovandomi ad essere il Capo dell’Ordine di scioglierlo.
E questo non deve stupire, perché non voglio seguaci, cioè voglio dire che dal momento in cui seguite qualcuno smettete di seguire la Verità. A me non interessa se fate attenzione a quello che dico o no. Io voglio fare una determinata cosa al mondo e ho intenzione di farla con una concentrazione incrollabile. A me interessa solo una cosa veramente essenziale: liberare l’uomo. Desidero liberarlo da tutte le gabbie, da tutte le paure, e non voglio fondare religioni, nuove sette o stabilire nuove teorie e nuove filosofie. E allora naturalmente mi chiederete perché me ne vado per il mondo a parlare ininterrottamente. Vi dirò per quale ragione lo faccio; non per il desiderio di un seguito o di un gruppo speciale di discepoli speciali. (Agli uomini piace essere diversi dai loro simili, anche a costo di diversificarsi in modo ridicolo, assurdo e triviale! Io non voglio incoraggiare quell’assurdità). Non ho discepoli né apostoli sulla Terra o nel regno della spiritualità.
Non mi attira l’esca dorata del denaro o il desiderio di vivere a mio bell’agio. Se volessi vivere in una gabbia dorata non parteciperei a un Campo o non vivrei in un’umida campagna! Parlo in tutta franchezza perché voglio puntualizzarlo una volta per tutte. Non voglio anno dopo anno queste discussioni infantili.
Un giornalista che mi ha intervistato riteneva un atto per lo meno sconcertante sciogliere un’organizzazione con migliaia e migliaia di membri. Ma per lui era un atto veramente grande e mi ha detto: «Cosa farete dopo, come vivrete? Non avrete più seguito, la gente non vi ascolterà più». Se anche solo cinque persone ascolteranno, vivranno col loro volto rivolto verso l’eternità, sarà sufficiente. Che vantaggio si può avere da migliaia di persone che non capiscono che sono immerse e imbalsamate nei pregiudizi, che non vogliono novità ma vorrebbero tradurre il nuovo nei termini più adatti ai loro sé sterili e stagnanti?
Ma io sono libero, incondizionato, intero, non la parte, non il relativo, ma la totale Verità che è eterna, e proprio per questo desiderio chi cerca di capirmi, di essere libero, non per seguirmi o estrarre da me una gabbia che diventerà una religione, una setta. Dovrebbe invece liberarsi da tutte le paure – dalla paura della religione, dalla paura della salvezza, dalla paura della spiritualità, dalla paura dell’amore, dalla paura della morte, dalla paura della stessa vita. Come un artista dipinge perché ha piacere a dipingere, perché si autoesprime, aspira alla gloria e al benessere, lo stesso faccio io e non perché voglio qualcosa da qualcuno. Voi siete abituati all’autorità o all’atmosfera di autorità che pensate possa condurvi alla spiritualità. Pensate e sperate che un altro possa con i suoi straordinari poteri – un miracolo – trasportarvi in questo regno dell’eterna libertà, cioè della Felicità. Tutta la vostra concezione della vita si basa su quell’autorità.
Ormai mi state ascoltando da tre anni, senza particolari mutamenti a parte poche occasioni. Ora analizzate quello che dico, siate critici, in modo che possiate capire tutto a fondo, nelle sue strutture di base …
Da diciotto anni vi state preparando a questo evento, all’Avvento del Maestro del Mondo. Da diciotto anni vi siete organizzati, avete cercato qualcuno che proiettasse una nuova luce nei vostri cuori e nella vostra mente, che trasformasse completamente la vostra vita, che vi desse una nuova conoscenza; qualcuno che vi sollevasse ed elevasse a un nuovo piano di vita, che vi desse un nuovo incoraggiamento, che vi liberasse – e ora guardate cosa sta accadendo! Riflettete, ragionate con voi stessi e scoprite in che modo quella fede vi ha fatto diversi – non però la superficiale differenza di chi porta una coccarda, cosa triviale, assurda. In che modo questa fede ha spazzato via tutte le cose che nella vita non sono essenziali? È il solo modo di giudicare: in che senso siete più liberi, più grandi, più pericolosi per una società, e ce ne sono tante, fondate sulla falsità e sulla non essenzialità? In che modo i rappresentanti di questa organizzazione della Stella sono diventati diversi, nuovi? …
Tutti voi dipendete come da una droga dalla spiritualità di qualcuno diverso da voi, dalla felicità di qualcuno che non siete voi, dalla luce di qualcuno che non è in voi … quando dico di guardare dentro di voi per la luce, per la gloria, per la purificazione e per l’incorruttibilità del sé, non uno di voi ha voglia di farlo. Oppure pochi, molto, molto pochi. E quindi perché avere un’organizzazione? …
Nessuno può liberarvi dall’esterno; l’organizzazione del culto o l’immolazione da parte vostra a una causa non potranno liberarvi; e non potrà liberarvi il costituirvi in un’organizzazione o l’immergervi nel lavoro. Vi servite di una macchina per scrivere per scrivere una lettera, ma non la mettete su un altare e non l’adorate. Ma è proprio questo che fate quando vi interessate soprattutto di organizzarvi. «Quanti membri avete?». E’ la prima domanda che mi rivolgono i giornalisti. «Quanti seguaci avete? Dal loro numero giudicheremo se quello che dite è vero o falso». Non so quanti siano. Non mi interessa. Se fossi riuscito a liberare anche solo una persona, mi basterebbe …
Voi poi siete dell’idea che solo certa gente abbia la chiave del Regno della Felicità. Nessuno ha questa chiave. Nessuno ha l’autorità di possederla. Quella chiave è il vostro stesso sé e solo nello sviluppo e nella purificazione e nell’incorruttibilità di quel sé è il Regno dell’Eternità …
Vi siete abituati a farvi dire fino a che punto siete progrediti, qual è il vostro status spirituale. Che infantilismi! Chi se non voi stessi potete dirvi se siete incorruttibili? …
Ma chi vuole veramente capire, chi aspetta di trovare l’eterno, senza un principio o senza una fine, acquisterà un più forte impulso di marcia comune, sarà una minaccia per l’inessenziale, per l’irrealtà, per le ombre. E sarà lui a concentrarsi, a diventare la fiamma, perché avrà capito. Un corpo come questo dobbiamo crearlo e questo è il mio scopo. Per quella vera amicizia – che voi non sembrate conoscere – ci sarà da parte di tutti voi un’effettiva cooperazione. E questo non a causa dell’autorità o a causa della salvezza, ma perché avete capito, veramente capito e quindi siete capaci di vivere nell’eterno. E questo è un piacere più grande di ogni piacere, un sacrificio più grande di ogni sacrificio.
Ecco alcune delle ragioni per cui, dopo un’attenta riflessione durata quasi due anni, ho preso questa decisione. Non si tratta dell’impulso di un momento. Nessuno mi ha persuaso a farlo – non ho bisogno di essere convinto. È da due anni che ci penso con calma, pacatezza, scrupolo e ora ho deciso di sciogliere l’Ordine, trovandomi a esserne il Capo. Potete formare altre organizzazioni e attendere qualcun altro. Ma la cosa non mi interessa, non voglio creare nuove gabbie o nuovi ornamenti per quelle gabbie. Il mio unico interesse è di liberare l’uomo e portarlo alla libertà assoluta, non condizionata.
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– Jiddu Krishnamurti – Wikipedia
– Aforismi di Jiddu Krishnamurti su Meditare.it